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  • Immagine del redattoreEliana Salvi

Chiara Ferragni "Unposted". L'ho visto: cosa ne penso.




Questa settimana ho iniziato la mia personale ricerca di donne role model basandomi sui dei criteri che facciano di loro donne che io possa ammirare e da cui imparare.


I criteri che ho scelto sono delle caratteristiche ben precise, caratteristiche ammirevoli per me, non significa che lo siano per tutti.


Le donne che ammiro sono quelle che hanno messo in piedi aziende solide, che hanno creato prodotti o servizi per qualcuno, che danno lavoro a persone, e che riescono ad essere indipendenti economicamente da famiglia e compagni, essendo anche mamme.

Delle Wonder Women insomma! Ebbene sì, punto in alto per farmi ispirare.


D'altronde una delle mie frasi preferite è "punta alla luna, mal che vada camminerai tra le stelle".

E Chiara Ferragni è arrivata alla luna, alla sua personale luna, a quello che voleva raggiungere e dunque è una di queste donne, senza ombra di dubbio.

Può starvi più o meno simpatica, potete o no seguirla, ma è indiscutibilmente un esempio e una grande ispirazione di tenacia e di voglia di fare.


Ho dunque guardato il suo film, "Unposted" uscito lo scorso anno, per capire più a fondo del suo percorso e di come è arrivata a realizzarsi.


Il mio voto complessivo è un 6. Sufficienza.


Mi aspettavo veramente molto di più, nell'andare a fondo in quelle che sono le problematiche e le fatiche di una vita come quella di Chiara Ferragni, e invece zero. Tanta vita patinata, che non viene voglia di vivere, un'esaltazione del "me me me", quanto brava sono, quanto gentile sono e quante persone mi amano, e poca sostanza.


Ci sono sicuramente tanti aspetti positivi, voglio quindi iniziare con quelli, per poi passare agli aspetti di miglioramento che avrei voluto vedere in questo racconto:


1. Positiva lei, la sua immagine, la sua bellezza, la sua eleganza. Si merita il successo che ha perché è fatta per il tipo di lavoro che si è scelta. Ha un fisique du role impeccabile ed è sé stessa. Non è costruita, traspare, dunque la ammiro.


2. Bello il fatto che abbia coinvolto delle figure di spicco che lei stessa intervista. Pollice in su per Diane Von Furstenberg, pollice in giù per Paris Hilton (ma cosa ce ne frega di una che gira con borsette di paillettes che contengono chihuahua e delle casette dove codesti animali vivono?!?). Potevano forse essere scelte donne meno costruite da intervistare.


3. Interessanti le opinioni di tanti personaggi chiave del mondo della moda sia lato brand che lato editore (Fendi, Alberta Ferretti, LVMH, Moschino... per citarne alcuni). Hanno tutti parlato molto bene della protagonista, ci mancherebbe nel suo film, ma hanno anche tutti detto cose vere, che fanno capire il perché del suo successo dal punto di vista del business.


4. Molto bello il supporto della famiglia nella crescita e sviluppo di Chiara fin da piccola. I genitori le hanno sempre riconosciuto dei talenti, l'hanno sempre spronata e motivata.. Trovare degli alleati nei genitori, che sono le figure che più hai di esempio fin dall'adolescenza, non è cosa scontata, bensì fondamentale.





Aspetti di aspettative purtroppo disattese:


1. Viene finalmente fuori la verità su come il suo ex fidanzato Riccardo Pozzoli sia uscito dalla società che aveva fondato con lei. Peccato che ne venga fuori una versione a metà, poco approfondita, di cui non si evincono tutti i dettagli relativi alle complicazioni che accadono quando un socio esce dalla società inaspettatamente, la vendita delle quote, come si affronta e come se ne esce vincitrice. Tutto molto fumoso.


2. Il rapporto con il marito Fedez, anche lui "imprenditore di sé stesso" e teoricamente ammirevole. Purtroppo però da "Uposted" ne esce una figura totalmente di contorno e non di valore. Le conversazioni tra di loro sono superficiali, banali, uno si chiede anche perché facciano parte del film, dove uno teoricamente fa editing delle scene meno interessanti... e invece no, ce ne sono parecchie senza arte né parte. Lui non parla neppure inglese, uno si chiede cosa ci abbia trovato... Speravo di vedere più qualità in lui almeno attraverso questo film. Ho fatto fatica.


3. E' un continuo auto-esaltarsi e auto-elogiarsi. Critiche negative o costruttive, errori fatti, problemi riscontrati nell'apertura, gestione e crescita della società? ZERO. Sembra troppo un mondo patinato e "smooth", senza ostacoli. Bellissimo il messaggio "se lo puoi sognare lo puoi fare" ma veramente poco realistico.


4. Non viene molto fuori la FATICA, la tenacia e le difficoltà che si hanno nel fare il lavoro dell'influencer. Sei tutto il giorno davanti alla telecamera. Zero privacy, zero riposo. E' naturale, è una tua scelta. Ma è una scelta che è difficile da portare avanti, 24 ore su 24, 7 giorni su 7, per 10 anni. Non hai un minuto per te, per riposarti, per "svaccarti". Non puoi permetterti di non postare ogni giorno la tua vita privata. Non puoi permetterti di saltare shooting, di essere vestita male, devi essere sempre "perfetta" e dire "la cosa giusta". E' molto difficile e si sottovaluta spesso il lato negativo del lavoro che Chiara si è scelta. E su questo punto si sarebbe potuto approfondire.


Riassumendo e ripetendolo: Chiara rimane una role model da cui imparare tante cose, una che ha colto un trend e ne ha fatto un business solido e che dura nel tempo.


Chapeau e applausi!

Siete d'accordo anche voi? Fatemelo sapere scrivendom a --> info@elianasalvi.com







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